che FIGURA!!!
Francesco, il Bertotti che tutti conoscono… sì proprio lui! Lo stesso Francesco Bertotti ex correntista della banca Cariplo di Pavia. Tutti i cassieri della banca se lo ricordano e i nuovi sentono sempre parlare di quel cliente che un giorno s’è fatto un’ora e mezza di coda allo sportello per contestare un calcolo sbagliato di 25 centesimi!!! In quella banca tutti gli anni si festeggia l’anniversario del giorno in cui Francesco Bertotti ha chiuso il conto da loro. Fanno anche un’estrazione premio alla fine della festa che comprende : viaggio alle Maldive e una Ferrari testa rossa.
Dicevo, Francesco Bertotti è di là che sta leggendo "Le tribulazioni di una cassiera" scritto da Anna Sam, una cassiera in pensione, laureata in lettere, che ha creato un blog in cui ha inserito una serie di eventi che accadono alla cassa dei supermercati…li ha messi insieme ed ha pubblicato un libro
-Caspita! -Ha esclamato- anche le cassiere hanno un’anima! D’ora in poi le tratterò meglio!
Eh sì, stare a contatto con la gente è molto difficile, devi avere un self control altissimo… e poi gli ho detto che la situazione peggiore deve essere quando ti trovi nel bisogno totale a dover chiedere l’elemosina. Mi è venuto in mente quando, qualche anno fa, avevo programmato con mia cugina Maria e con la mia amica Elisa, una serata all’Arena di Verona per la stagione scaligera. Avevamo comprato i biglietti on line per vedere La Tosca, se non sbaglio. Ogni biglietto era costato circa 30 euro, ma all’ultimo momento mia cugina non ha potuto venire con noi. Allora, pensain di andare alla cassa dell’Arena per chiedere il rimborso del biglietto. Non ricordo per quale motivo, ma la cassiera mi disse che non era possibile riavere i soldi in dietro. Io che sono sfacciata da morire, decisi di mettermi all’ingresso delle casse e alla gente che entrava per comprare il biglietto offrivo il mio a metà prezzo- Per di più non c’erano più posti liberi… ovvero, erano rimasti solo quelli laterali, da cui gli attori si vedevano di spalle.
Che umiliazione!!! Appena la gente capiva che volevo vendere il biglietto, mi guardava con aria di disprezzo e, senza darmi una risposta, entrava a fare il biglietto.
Insomma, mi hanno scambiata per un bagarino! Ho insistito per 5 minuti circa!!! È stato molto umiliante…
Deluse, io e la mia amica decidemmo di buttare via il biglietto e entrammo nell’arena.
Prendemmo i nostri bei posti con un’ora di anticipo. I posti vennero subito occupati, TUTTI!
Anzi, la maschera continuava a chiederci di spostarci per far posto sempre a più persone. La mia amica, ad un certo punto iniziò a protestare. “insomma, io l’ho pagato il mio posto, e anche caro e non voglio star stretta come le alici!!!”
Io mi vergognavo per le sue contestazioni, ma pensandoci bene, non aveva mica torto… in effetti, loro vendono tantissimi biglietti, molti di più della capienza effettiva, contando sempre sul fatto che non tutti riescono ad arrivare. Spesso c’è gente che rinuncia. Non trovo giusto però che non rimborsino i biglietti a quelli che si presentano personalmente alla cassa.
Io avevo il biglietto che avevo comprato per posta elettronica, quindi era evidente che non truffavo.
Sono andata alla stagione scaligera per diversi anni di seguito, ma dopo quella esperienza non ho avuto più voglia di andarci.